Il Viaggio lento

sdr

Oggi vorrei affrontare l’argomento dei viaggi a piedi o dei viaggi lenti.
Il viaggio a piedi è un qualcosa che è sempre esistito ma che la nostra generazione ha dimenticato. Nell’era dei viaggi aerei a 5 euro, degli Hoverboard e dei monopattini elettrici muoversi a piedi sembra un eresia. C’è gente che usa l’automobile anche per fare 100 metri, pura follia. 

Da sempre i viaggiatori si sono spostati lentamente e impiegando settimane, mesi o addirittura anni per muoversi da un posto all’altro. Si pensi ai pellegrinaggi in Terra Santa. Viaggiando lentamente si ha la possibilità di riflettere sul perché si va in quel luogo e di godersi veramente l’arrivo; si ha la possibilità di ragionare sulla vita e incontrare una moltitudine di gente lungo il percorso. Il viaggio lento ti dà la possibilità di guardare il mondo in maniera diversa. Ti da la possibilità di vedere la trasformazione del paesaggio passo dopo passo: flora e fauna possono cambiare radicalmente.

Quando si prendono dei mezzi ad alta velocità, come aeroplani o treni, spesso si sta dentro una scatoletta che parte da una tipologia di paesaggio e arriva in un secondo come se non ci fosse nulla in mezzo (questo vale anche per le culture e popolazioni). Il fatto è ancora più accentuato quando si prendono dei volo Low cost (tralasciando il fatto che i voli Low Cost non esistono, i costi ambientali sono esternalizzati sulla società).

Attenzione non ho nulla contro i voli aerei. Senza di loro molti incontri fra culture sarebbero difficilissimi. Ma una cosa è l’uso ed una l’abuso. Prendere un volo per andare a fare 3 giorni in una qualsiasi città europea secondo me è una spreco di risorse sia economiche che ambientali.

Fortunatamente oggi questo piccolo atto rivoluzionario, il viaggio a cavallo dei propri piedi, sta ritornando in auge. Il viaggio a piedi sta conquistando col suo fascino sempre più persone. Un pò lo dobbiamo al boom del Cammino di Santiago de Compostela, ma fortunatamente anche ad un piccolo risveglio delle coscienze. La voglia della persone di andare da un punto A ad un punto B solamente con le proprie forze. La crisi climatica ed ambientale sta spingendo sempre più a viaggiare in modo più sostenibile e con un impatto sul pianeta minimo: cioè usando solo le proprie gambe. Questo fenomeno è sempre più prorompente e trova risposta da parte del territorio con la riscoperta di innumerevoli vie di comunicazione che oggi stanno dando vita a una miriade di nuovi cammini come La via degli dei che da Bologna porta a Firenze attraverso gli appennini o Il cammino di San Francesco, che dal Santuario di La Verna conduce, attraverso Toscana e Umbria, ad Assisi. Essi supportano anche i territori del nostro entroterra troppo spesso maltrattati e abbandonati.

Un retaggio storico che oggi rinasce grazie allo sviluppo di questa nuova tipologia di viaggio, il quale sta sempre più soppiantando le vacanze all-inclusive nei resort a 5 stelle (chissà poi perché pagare migliaia di euro per stare in una suite dove per almeno 8 ore al giorno si è incoscienti perché si dorme). Questo fenomeno, a mio avviso, è sintomo di una società che sta cominciando a capire l’inconsistenza dei beni materiali, la loro inconsistenza nel darci la felicità. La gente sta cominciando a capire che nel momento ultimo, quando si tireranno le somme della propria vita, varrà infinitamente di più un momento vissuto su un bel sentiero nel bosco o una giornata al mare che una promozione; quello che ti ricorderai saranno le esperienze, le amicizie e posti che hai visto.

In conclusione posso far mie le parole di Thoreau…
“Il viaggiatore più svelto è quello che va a piedi…”