La leggenda di san Paolo in Alpe

Il percorso che dall’Eco-Museo di Ridracoli porta al complesso di San Paolo in Alpe è un percorso abbastanza semplice, anche se versa un po’ in stato di abbandono ed in alcuni punti bisogna fare molta attenzione ai bollini rosso/bianchi dei CAI.

Nonostante tutto non presenta particolari difficoltà tecniche; tutti con un po’ di allenamento e delle buone scarpe da trekking, lo possono fare. Ricordiamo che l’uso della mappa è sempre fortemente consigliato.

Il complesso di San Paolo in Alpe ha un grande valore storico perché nell’aprile del 1944 fu scelto dal comando Gruppo Brigate Romagna per effettuarvi gli aviolanci degli alleati di armi, vestiario, denaro e viveri per i partigiani (Cartello informativo in loco)

Una volta raggiunto il piccolo paesino di Ridracoli si parcheggiata l’auto al di fuori dell’Eco-museo, si procede verso l’ingresso del museo raggiungendo un ampio piazzale e sulla sinistra si potrà vedere l’attacco del sentiero con indicazione CAI per San Paolo in Alpe.

Il sentiero CAI 233 porta al complesso di San Paolo in alpe in circa 3 ore di cammino che si svolge tutto il salita e per circa 6km.

Il sentiero da splendidi scorci sulla vallata e su delle strutture geologiche stratificate dette strutture marnoso-arenaceae.

La marna è un fango marino composto da argilla e percentuali variabili di carbonati, mentre le arenarie non sono altro che sabbie solidificate.

Questa alternanza di rocce tenere (marne) e rocce dure (arenarie) fa si che si vengano a formare delle strutture a gradoni tipiche di queste zone.

Oltre alle meraviglie naturalistiche si possono vedere delle bellissime testimonianze del passato di questi luoghi. Lungo tutto il sentiero si possono vedere delle piccole costruzioni in pietra o edicole religiose (dette anche “maestà” in loco). Queste edicole religiose sono state costruite lungo le vie di comunicazione per indicare il percorso o come testimonianza religiosa di grazia ricevuta, magari per un incidente evitato.

Una volta giunti in al complesso di San Paolo in Alpe ci si può riposare dentro il rifugio invernale che di solito è sempre aperto (informarsi sempre prima della partenza). Dietro il caseggiato di San Paolo in Alpe si può vedere in lontananza la zona di crinale appenninico, chiamata “Giogana”, che sovrasta l’eremo di Camaldoli e partendo da Prato alla penna arriva al Passo della Calla.

Nel Canto V del Purgatorio Dante Alighieri chiama questo luogo “gran giogo” (dal sito ilbelcasentino)

Indi la valle, come ‘l di fu spento,
da Pratomagno al gran giogo coperse
di nebbia; e ‘l ciel di sopra fece intento”

Per tornare al punto di partenza basta fare a ritroso il sentiero CAI 233

Difficolta: EE

Attrezzatura consigliata: Mappa, scarpe da trekking e bastoncini