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Accenni di Trans-Lagorai

La traversata del Lagorai è un trekking che va dal monte Panarotta al Passo Rolle,  lungo circa 80 km e attraversa zone totalmente lontane dal turismo di massa che sta conquistando il Trentino.

Dal punto di vista geologico la catena del Lagorai si distingue leggermente dalle vicine dolomite, infatti la sua roccia non è di tipo calcarea ma si tratta di Porfido, una roccia di tipo magmatico.

La traversata della catena porta in sé un connubio fra paesaggi mozzafiato, che sul porfido danno luogo a pietraie, malghe e laghi di immensa bellezza; e la storia con la S maiuscola. Infatti, sulla catena del Lagorai, si combatterono molte battaglie legate alla prima guerra mondiale; il percorso si snoda fra trincee e baracche che portano l’escursionista ad  immaginare come doveva essere la vita di quella povera gente mandata oltre i 2000m a combattere una guerra assurda patendo sole, vento e neve.

Se dovessimo riassumere la traversata del Lagorai in poche parole potremmo definirla come una lunga camminata fra roccia e cielo (un vero trekking e nuvole). Il sentiero, infatti, si inerpica quasi sempre sopra i 2000 metri, oltre il limite del bosco dove solo alcuni larici riescono ad arrivare. Sopra i 2000 metri il percorso attraversa creste, malghe e molte pietraie ed è per questo che solo 80 km vengono spalmati su 5 giorni di viaggio. Ogni tappa è di circa 15 km con almeno 1000 metri di dislivello.

Se un giorno dovesse venirvi voglia di affrontare questa fatica vi do qualche piccolo consiglio.

Durante il trekking prevedete autonomia totale di cibo e acqua (portate con voi un sistema di filtraggio acqua).

Si incontrano dei rifugi durante il percorso, anche molto belli, come il Rifugio Sette Selle o il Rifugio Cauriol, e potreste pensare anche di pernottare in uno dei questi rifugi ma per la maggior parte del percorso dovrete accontentarvi di bivacchi o tenda.

Se il tempo meteo tende al peggioramento studiate sempre una via di fuga per scendere di quota in fretta, un temporale a 2000 metri non è una bella cosa.

Personalmente, dopo 60 km di percorso, il meteo previsto per gli ultimi 20 km era pessimo e ho preferito non continuare la traversata ma rimandare a quando il meteo sarà migliore.

Ricordate che il tempo in montagna può cambiare molto velocemente quindi sempre attrezzati e con programmazione delle uscite.

Alessandro Lentini
Alessandro Lentinihttps://www.trekkingenuvole.it
Amante della natura, laureato in scienze naturali e scienze ambientali. Sono diventato Guida Ambientale Escursionistica per condividere con la gente la magia della riscoperta. Ritornare a conoscere il territorio che ci ospita: rispettandolo e rivivendolo a passo lento.

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