Pochi sono gli animali che il nostro immaginario collega subito al bosco e alle sue meraviglie. Quando nominiamo la parola Bosco alcuni animali fanno subito capolino nella nostra testa, fra questi sicuramente avremo il Cervo, il lupo e il cinghiale.

Oggi vorrei portarvi con me in un piccolo viaggio immaginario, magari durante un bel trekking autunnale, quando i primi freddi rendono l’aria cristallina e le foglie de bosco cominciano a diventare dorate, alla scoperta di uno degli animali più iconici dei nostri boschi: Il Cinghiale!

C’è chi lo odia e c’è chi lo ama. Oggi vorrei farvelo conoscere un po’ meglio perché penso sia uno degli animali più sottovalutati e bistrattati dei nostri boschi.

Il nostro amato cinghiale non sarà bello come il lupo o elegante come un cervo, ma possiede delle caratteristiche ben più utili: la resistenza e la tenacia.

cinghiale

Diamo un po’ di dati per inquadrarlo meglio.

Il cinghiale è presente su tutto il territorio Nazionale: dalle alpi agli appennini, dalle campagne alle città non c’è zona d’Italia dove non sia stato visto o segnalato.

In Italia esistono 3 sottospecie di cinghiale.

       ·         Il cinghiale Europeo  – Sus scorfa scrofa

       ·         Il cinghiale MaremmanoSus scrofa majori (ormai quasi estinto)

       ·         Il cinghiale SardoSus scrofa meridionalis (presente in Sardegna e Corsica)

   In realtà i cinghiali presenti in origine erano solamente il Maremmano ed il Sardo, ma nel dopoguerra venne gradualmente introdotta la specie Europea per motivi venatori.

Come detto, il cinghiale è presente su tutto il territorio Nazionale. Come ha fatto a diffondersi così rapidamente?

Beh, nulla avviene per caso e in ecologia tutto ha una spiegazione. L’abbandono del territorio di media montagna e delle campagne da parte dell’uomo è stato uno dei fattori fondamentali che ha contribuito alla diffusione così capillare del nostro amico. Anche la caccia a contribuito alla sua diffusione.

Cerchiamo adesso un po’ di capire come vive e si riproduce.

Il periodo riproduttivo del cinghiale va da dicembre a gennaio e le nascite spesso sono concentrate nei mesi di marzo, aprile e maggio.

Quando nascono i piccoli cinghialotti hanno un mantello striato, ciò li aiuta a mimetizzarsi benissimo nel sottobosco, soprattutto quello primaverile, dove ancora i colori sono tendenti al marrone. Dopo il 3° o 4° mese di vita la colorazione dell’animale comincia a virare verso il rossiccio per poi divenire definitivamente nera nell’animale adulto. Questo è dovuto alla produzione di melanina che ne colora il pelo.

Quindi durante i nostri giri primaverili potremmo incontrarlo in giro ?

In realtà è molto difficile incontrare il cinghiale durante un trekking perché è un animale notturno, ciò significa che difficilmente lo vedremo durante il giorno passeggiare sui sentieri. Naturalmente anche il rumore che fa un gruppo in giro per i boschi non incentiva l’animale a fare da modello per le nostre foto.

L’ecologia del cinghiale e lo specchio delle sue abilità, di fatti la sua vista non è l’organo prediletto per esplorare il mondo. Lui esplora il mondo intorno a sé principalmente con olfatto e udito. L’olfatto è usato anche come mezzo di comunicazione con membri della sua stessa specie, grazie alla presenza di numerose ghiandole: Sudoripare, prepuziali, labiali, anali ecc… .

L’alimentazione del cinghiale non è particolarmente sofisticata. È un animale ghiotto di bacche e ghiande, quindi lo si trova nei boschi di latifoglie tipo i querceti. Ma ricordiamoci che fondamentalmente è un maiale, quindi, mangia la qualsiasi: bacche, ghiande, radici, carne e molto altro. Questo è collegato anche al suo fabbisogno calorico di circa 4500kcal al girono.

Socialmente il nostro amico cinghiale è un po’ particolare. La società del cinghiale è una società di tipo matriarcale, ciò significa che sono le femmine a comandare. Infatti, formano dei piccoli branchi composti solamente da individui femmine e prole. I maschi sono cacciati al raggiungimento della maturità sessuale (intorno all’anno di età), così che anche loro possano formare dei piccoli gruppi ma molto meno stabili di quelli femminili. Queste piccole bande di maschi ingrifati si spostano in lungo e largo per andare ad ingravidare più femmine possibili.

 

In conclusione, possiamo dire che il nostro amico cinghiale è un elemento fondamentale dei nostri boschi. Non abbiatene paura. Se un giorno ve lo troverete di fronte, durante un bel trekking, l’unica cosa che dovrete fare è semplicemente lasciarlo in pace, non spaventarlo e lasciargli strada libera cosi che possa fare la sua vita.

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