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sabato, Ottobre 5, 2024

Un mondo che vorremo non conoscere

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Avete presente le favole, quelle nelle quali comincia tutto bene ma poi c’è una situazione critica che mette in difficoltà l’eroe, il quale dopo mille peripezie riesce a risorgere dalle difficoltà?

Ad esempio, il lupo e cappuccetto rosso, la bella addormentata ecc.…

Ecco, noi siamo nella fase critica, ma non ci sarà nessun principe azzurro che verrà a salvarci, dobbiamo salvarci da soli!

La Terra ripercorre da sempre periodi di riscaldamento e periodi glaciali, fenomeni dovuti a dei cicli naturali di aumento e diminuzione di CO2 nell’atmosfera. Oggi, siamo in una fase in cui la CO2 in atmosfera sta crescendo molto rapidamente, e ormai la scienza è sicura che dipenda al 100% dalle azioni umane.

L’indizio inattaccabile, la prova definitiva se volete, della responsabilità umana, è data dalla velocità con cui la C02 aumenta nel tempo: Troppo veloce per essere naturale!!!

Ecco, questa coperta di GAS che ci stiamo mettendo addosso, sta diventando sempre più spessa… e calda!!!

Secondo l’accordo di Parigi, stipulato nel 2015, gli stati si ponevano come obiettivo quello di mantenere il riscaldamento globale a fine secolo entro 1.5°C rispetto all’era preindustriale. Ad oggi, 2024, quell’obiettivo, secondo tantissimi scienziati, è definitivamente PERSO !!!

 Oggi, ci avviamo verso una Terra con 3°C in più rispetto all’era preindustriale !

Tre gradi a livello planetario possono sembrare pochi, ma ricordiamoci sempre che si tratta di una media quindi, in alcune zone saranno di più ed in altre di meno.

Ricordiamoci inoltre, che questa media è data per il 70% dai mari e dagli oceani (che ricoprono il 70% di superfice terrestre appunto), se considerassero unicamente le terre emerse scopriremmo che l’aumento medio sarà di circa 6°C. Immaginate adesso, di stare a Palermo, dove già si toccano i 40 gradi, e di avere giornate di 46°C (che sarebbe sempre una media, potrebbero essere anche di più).

Fa caldo, vero ?

Ci troveremo d’avanti ad un Pianeta Terra che non riconosceremmo e che non vorremmo mai Conoscere!!!

  • Caldo estremo

Uno dei problemi a cui nessuno mai pensa, non è l’aumento di temperatura media, ma gli estremi che questa porta con sé!

Un aumento di 3°C, significherebbe un aumento esponenziale delle zone inabitabili sul pianeta e una diminuzione significativa delle ore in cui si potrà lavorare all’aperto.

  • Precipitazioni estreme e siccità

Adesso voglio cercare di spiegare un concetto un po’ complicato, ma statemi dietro.

Immaginate l’atmosfera come una pentola che possa contenere vapore acqueo, il quale proviene dall’evaporazione dell’acqua da mari, fiumi e laghi. Un aumento delle temperature si porta dietro una crescita del tasso di evaporazione di circa 2-3 % per grado centigrado.

Adesso, immaginate che con l’aumento delle temperature, la grandezza di questa pentola aumenti e che quindi riesca a contenere ancora maggior vapore acqueo. Visto che nella pentola c’è tanto spazio, questo attrarrà a sé maggior vapore acqueo per colmare questo vuoto. Questo verrà sottratto dall’ambiente circostante, come terreno, vegetazione ecc.….  Ciò causerà una perdita di acqua da alcune zone del mondo causando forti periodi di siccità

Una volta che questa pentola sarà piena l’acqua comincerà ad uscire fuori in maniera quasi incontrollata causando le piogge torrenziali che abbiamo imparato a conoscere.

In questo modo avremo anche un aumento delle siccità (la pentola che avendo maggior spazio a disposizione richiama a se sempre più acqua) e maggiori piogge estreme ( la pentola che trabocca), mentre le piogge di piccola entità e prolungate, che riescono ad infiltrarsi nel terreno diventeranno sempre più rare.

  • Aumento del livello del mare e scioglimento dei ghiacciai

L’attuale massa di ghiaccio presente sul pianeta, specialmente in Antartide e Groenlandia, sarebbe sufficiente, se fondesse, a far aumentare il livello del mare di 65 metri!

Adesso, pensate che le coste del nostro pianeta sono abitate da più di 130 grandi città con milioni di abitanti, più altre infrastrutture come: aeroporti, porti e circa 200 centrali nucleari che utilizzano l’acqua marina nel loro sistema di raffreddamento. Anche 1 solo metro di aumento del livello marino sarebbe un disastro. Ad oggi, l’aumento del livello del mare, rispetto al 19° secolo, è di circa 20 cm e già sta causando enormi problemi nel mondo.

Quando i ghiacciai si sciolgono, possono raggiungere un punto critico oltre il quale non è più possibile impedirne lo scioglimento. Avvengono tutta una serie di reazioni a catena che fanno sì che il ghiacciaio si sciolga inevitabilmente.

Il ghiacciaio della Groenlandia raggiungerà questo punto critico nei prossimi anni, quasi certamente ormai, e ciò porterà ad un aumento CERTO del livello del mare di circa 7m…

Una volta superato il punto critico, anche se per magia il riscaldamento globale si arrestasse, non sarebbe più possibile tornare indietro. Le leggi della Termodinamica non sono democratiche. Il ghiacciaio si scioglierebbe!!!

Non so voi, ma non è un mondo che vorrei conoscere, non con miliardi di persone che vivono sulla costa!

Ci sono evidenze scientifiche riguardanti il raggiungimento del punto critico anche per alcuni ghiacciai antartici!

  • Il sistema climatico

Esistono tantissimi punti critici nel Sistema Terra che stiamo sconvolgendo: la deforestazione della Foresta Amazzonica, la morte dei coralli (ormai certa), lo scioglimento del Permafrost nelle zone artiche, con grande rilascio di GAS metano (un fortissimo gas serra), il disturbo della corrente del Golfo, la quale rende il clima Europeo molto più mite di quello Americano. Avete mai notato che New York e Palermo sono praticamente alla stessa latitudine, ma che in una nevica e nell’altra città no ? Questo dipende dalla corrente del Golfo.

  • Conclusioni

Adesso non vorrei fare il solito menagramo che parla solo di sfighe, dicendo che tutto sta andando a rotoli, ma dal punto di vista ambientale ci stiamo dirigendo verso un mondo che non abbiamo mai conosciuto come specie, un mondo in cui miliardi di persone vivono sulle coste, in cui abbiamo sempre bisogno di più risorse !

Cosa possiamo fare noi?

Beh, dal punto di vista personale potremmo innanzitutto decidere di avere un’alimentazione maggiormente spostata verso il mondo vegetale, il che non significa che non si possa mangiare il pane con la mortadella la domenica, ma che invece di mangiare carne e derivati ogni giorni potremmo mangiarli 2 volte a settimana.

Potremmo evitare i voli per le brevi distanze o per vacanze di 2 giorni.

Potremmo votare ragionando sul voto, e non come se stessimo allo stadio, votando per partito preso.

Potremmo fare tante cose, ma in realtà non faremmo nulla !!!

Non ti aspettavi una resa vero ? Pensavi alle classiche indicazioni sulla salute e l’ambiente !!!

In realtà, la specie umana non e programmata per pensare su orizzonti così ampi. Siamo una specie che guarda al massimo al giorno dopo e che seguirà il destino che si sta scegliendo.

Quindi, caro viandante, se hai avuto il coraggio e la voglia di leggere fino alla fine questo articolo, l’unico consiglio che posso darti e di godere della natura  fino in fondo!

Non smettere mai di combattere per lei, ma sappi che lei è molto più forte di quanto ti possa sembrare, e che qui non dobbiamo salvare il pianeta (che ne ha passate di ben peggiori), ma dobbiamo salvare la specie umana!

Io, personalmente, sono convinto che non riusciremo a contrastare il cambiamento climatico, ma che collasseremo come società. Li forse riusciremmo a salvare la specie, ma prima dobbiamo collassare come società. E la domanda che ti faccio è la stessa che si pose Gandhi.

Questa società merita di essere salvata? Una società basata sulla crescita?

Sai cos’è in natura l’unica cosa che ha come scopo la crescita infinita? il Tumore….

Alessandro Lentini
Alessandro Lentinihttps://www.trekkingenuvole.it
Amante della natura, laureato in scienze naturali e scienze ambientali. Sono diventato Guida Ambientale Escursionistica per condividere con la gente la magia della riscoperta. Ritornare a conoscere il territorio che ci ospita: rispettandolo e rivivendolo a passo lento.

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