Benefici della bicicletta

Con l’espressione anglosassone “Bike – To – Work” si intende un comportamento virtuoso da parte di un qualche cittadino che prevede semplicemente l’uso della bicicletta come mezzo di locomozione per andare a lavorare ogni giorno.

Un’espressione anglosassone complicata per dire semplicemente: andare a lavorare in bicicletta.

Usare la bicicletta per recarsi sul luogo di lavoro può essere affrontato sotto vari aspetti: Ambientale, economico, culturale o medico.

Partiamo col più semplice e forse quello che principalmente potrebbe spronarci ad intraprendere questa attività. Da punto di vista economico non vi è dubbio che andare a lavorare in bici (quando la distanza casa – lavoro non è eccessiva, diciamo non più di 15 km) ha notevoli benefici sul nostro portafogli. Nel mio caso, in media spendo circa 15 euro a settimana di carburante per andare e tornare da lavoro. Se smettessi di usare mezzi a motore risparmierei circa 60 euro al mese. Non sono tantissimi ma è sempre la somma che fa il totale, perché oltre al costo del carburante risparmierei sull’usura delle gomme, consumo km prima del tagliando ecc…

Osservando il tutto dal punto di vista della nostra salute non c’è neanche da parlarne. Benefici da tutti i punti di vista. Miglioramento dell’efficienza del sistema cardiocircolatorio, diminuzione di peso corporeo ( a patto che non si aumenti la quantità di cibo). Una delle maggiori causa di malattie cardiovascolare è la mancanza di attività fisica. Secondo l’OMS, se le città europee seguissero l’esempio di Copenaghen (dove circa il 26% delle persone va in bici) le morti per inquinamento sarebbero molte meno ( a Roma si salverebbero circa 150 persone ogni anno). Durante i miei 5 mesi in Inghilterra, dove usavo solamente la bici per muovermi, ho migliorato notevolmente la mia salute e perso anche qualche kilo, in soli 5 mesi.

Se volessimo affrontare il tema dal punto di vista ambientale ancora una volta non ci sarebbe storia. Diminuzione delle poveri sottili PM10 e PM 2.5, diminuzione di CO2, di Nox, diminuzione dei livelli di stress dovuti all’inquinamento acustico causato dalle vetture. In un sorprendente rapporto prodotto dalla Federazione Europea dei Ciclisti,  si è  scoperto che sia le biciclette convenzionali che le e-bike hanno prodotto circa 22 grammi di CO2 per km nel corso della loro intera vita (dalla produzione all’uso personale). Le auto, invece, hanno prodotto 271 grammi di CO2 per km.

Ma se la bici a tutti questi benefici allora perché non viene usata da tutti ?  Se questa panacea ambientale, medica ed economica fosse davvero la risposta a molti problemi che affliggono oggi le persone ?

Il punto dolente del discorso è forse quello culturale. Dal punto di vista culturale in Italia (in alcune regione più che in altre) manca quella cultura della bicicletta come mezzo di trasporto. Ad oggi è diventato quasi impossibile andare in bici a causa della mancanza di sicurezza nei vari tragitti. Strade piene di buche, traffico selvaggio e mancanza di ciclabili sono i principali nemici di chi vorrebbe intraprendere questo percorso. Tuttavia, in tempi di cambiamento climatico, forse si dovrebbe incentivare molto di più questo tipo di atto rivoluzionario, soprattutto dopo l’introduzione delle e-bike sul mercato. Soprattutto in zone come la pianura padana, uno dei luoghi più inquinati al mondo, dove la mancanza di pendenze favorirebbe notevolmente questo tipo di comportamento virtuoso.

Ad oggi molti comuni  e aziende stanno cominciando ad incentivare questo tipo di attività, però servirebbero degli investimenti cospicui in questo senso: ciclabili, incentivi all’acquisto di biciclette, incentivi economici alle persone che decidono di lasciare l’auto in garage.

Il futuro sta nelle piccole opere che migliorano la vita della gente ogni giorno e non nelle grandi opere faraoniche che servono solo ad arricchire pochi (vedi ponte sullo stretto ).

Per concludere…  cerchiamo tutti di usare più la bici per i piccoli spostamenti.

Tutti dovremmo avere in azienda un ING. Gran Mascalzon di gran Croc Visconte Cobram, come nell’epico Fantozzi.

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