“Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”

Così recitava Niel Armstrong quando scese per la prima volta sul nostro piccolo ma bellissimo satellite naturale, la luna.

Non a caso si usano le parole del famoso astronauta quando si parla di calanchi. Come il terreno lunare (si forse stiamo un po’ estremizzando, ma passatemi la forzatura) i calanchi sono spogli, aridi e spesso di colore grigiastro, proprio come la superfice lunare.

Queste strutture, geologicamente molto particolari, si originarono milioni di anni fa dalla deposizione di argille in ambienti di mare profondo. Ebbene si, mare profondo.

Forse molti non sanno che, milioni di anni fa, tutto il circondario di Brisighella si trovava sul fondo del mare, quello che veniva chiamato golfo Padano. Oltre ai calanchi, abbiamo altre testimonianze della presenza di un mare profondo, come il Geosito dello Spungone: il quale si trova ad EST del torrente Marzeno e dove si possono trovare molti fossili di organismi marini.

Ma rispondiamo alla domanda principale che tutti si staranno facendo da quando casualmente, o per sbaglio, hanno posato i loro occhi su questo articolo…  Perché i calanchi sono così importanti ?

Beh, non si tratta di andare ad osservare solamente i calanchi, che possono piacere o no, ma guardandosi attorno durante il trekking si potrà osservare la STORIA del mar Mediterraneo, il tutto racchiuso in pochi km quadrati di superficie.

Si perché, oltre i calanchi, si potrà osservare ( in tutta la sua estensione) la vena del gesso Romagnola (oggi patrimonio UNESCO): dal monte Rontana, fino alla riva di san Biagio.

Tutta questa serie di formazioni geologicamente così rilevanti, si formarono a partire dalla chiusura dello stretto di Gibilterra, avvenuta circa 6 milioni di anni fa. Da quel fatidico momento la storia del primo appennino Faentino fu scritta. Uno spettacolo di cristalli, terreni alieni e l’intraprendenza umana che ha sempre cercato di dominare questi difficilissimi terreni.
Le parole non possono esprimere la bellezza di un luogo che andrebbe visitato per rendersi conto dell’immensa bellezza che risiede proprio ai nostri piedi, e di cui sembriamo non accorgerci.

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